LA COMUNITA' FRAGILE - Sgurdi di fraternità

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LA COMUNITA’ FRAGILE – INCONTRO CON LUIGINO BRUNI

Parma – Palazzo del Governatore 11MARZO 2023
“Perché occorre cambiare molto per non perdere troppo”
Un paio d’ore di “turbolenze creative” hanno accompagnato la conferenza di sabato 11 marzo al Palazzo del Governatore. Luigino Bruni, economista e professore alla Lumsa, invitato dal Comune di Parma, dall’associazione Sguardi di Fraternità e dal Movimento dei Focolari, ha presentato il suo libro La comunità fragile. Il saluto del Vescovo, che ha augurato di poter vivere in comunità poliedriche e colorate capaci di relazioni significative, ha introdotto la conversazione con l’autore, mediata da Luca Gentile, direttore editoriale di Città Nuova. Il percorso sulle OMI (organizzazioni a movente ideale che includono comunità religiose, i movimenti, partiti, imprese no profit, imprese a conduzione familiare) è iniziato per Bruni già nel 2015, con diverse pubblicazioni che hanno come tema le fragilità della vita comunitaria. L’attenzione di Bruni verso il mondo delle OMI (ha accompagnato anche alcune comunità religiose che sono state commissariate per scandali del fondatore) è nata quando ha notato come la crescita degli aderenti alle stesse, avviene generando una malattia autoimmune: si entra giovani e pieni di ideali e desiderosi di spendersi totalmente per una passione, un eros, e la fioritura umana ad un certo punto si interrompe impedendo il passaggio alla vita adulta. Usa i termini Ideale, Ideologia e Idolatria per esprimere la deriva alla quale, pur con le migliori intenzioni, tante comunità si perdono. Partendo dalle prime comunità cristiane, sottolinea come la vita pubblica di Gesù sia durata solo tre anni. Non c’è stato quindi il tempo di creare un paradigma monolitico attorno al fondatore, persino Pietro e Paolo, i più grandi discepoli, litigavano tutti i giorni!! Eppure grazie a loro la Chiesa si è sviluppata ed è diventata universale. Al contrario premiare, nelle comunità, persone che sono sempre fedeli, che non creano attriti, che non esprimono creatività, nessuna devianza, nessun disaccordo, porta al declino, al crollo. Alla domanda sul passaggio dal Vangelo alla tradizione, Bruni risponde che la tradizione deve essere in cammino con lo Spirito Santo, quando la comunità si blocca sul passato è atea: non crede in Dio né nello Spirito Santo. Il Cristianesimo deve essere lievito e non massa. E su questa linea la deduzione che se le OMI non si innovano, chiudono. Con molte conseguenti responsabilità nei confronti di un mondo che soffre e che, come scrive Nietzsche, ha ucciso Dio. Infine tra l’opzione Benedetto, chiudersi e aspettare che il peggio passi, preferisce l’opzione Francesco: uscire, aprirsi al nuovo, incontrare l’altro. In conclusione i saluti dell’assessora alla partecipazione, associazionismo e quartieri, Daria Jacopozzi che ha sottolineato come Parma sia molto viva e sperimentatrice di nuovi percorsi sociali. Fuori una piazza Garibaldi gremita di chioschi, tavolini e gente allegra sotto un sole generoso, invitava a mettersi subito in uscita, verso la comunità…

Karin Colanero

focolariparma@gmail.com





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